Tornatore con il suo “Ennio” al Teatro Charlot - Le Cronache
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Tornatore con il suo “Ennio” al Teatro Charlot

Tornatore con il suo “Ennio” al Teatro Charlot

di Monica De Santis

Sarà il Teatro Cinema Charlot ad ospitare il prossimo 28 febbraio alle ore 18, il regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e montatore italiano, vincitore del premio Oscar, per il film “Nuovo Cinema Paradiso”, premiato come miglior film in lingua straniera, Giuseppe Tornatore. Nato a Bagheria in provincia di Palermo, Tornatore, sarà nella struttura di Capezzano per un incontro con il pubblico, prima della visione della sua ultima pellicola “Ennio”, un film di genere documentario, biografico, girato nel 2021, diretto da Giuseppe Tornatore, con il compianto Ennio Morricone e Quentin Tarantino, tra gli altri. Il film, di Tornatore, come abbiamo detto è un documentario incentrato sulla figura del grande compositore italiano scomparso il 6 luglio del 2020, che con la sua grande dote musicale ha contribuito a creare il sound degli anni ’60. Un nome, quello di Morricone, legato non solo al mondo della musica, ma anche del cinema, grazie al sodalizio con Sergio Leone, che ha permesso al maestro di lasciare il segno con le sue colonne sonore per film che sono entrati di diritto nella storia del cinema mondiale, dagli spaghetti western fino al colossale ultimo film del regista, “C’era una volta in America” girato nel 1984. Il film “Ennio” racconta, dunque, un’eccellenza italiana, autore di oltre 500 colonne sonore, alcune di queste proprio per i film di Tornatore, e onorato nel 2007 dall’Academy con un premio Oscar alla carriera. Nel film documentario a delineare il ritratto di Moricone sono diversi volti del cinema, che hanno avuto il piacere di lavorare con lui. E così si passa dagli italiani, Bernardo Bertolucci, Vittorio Taviani, Nicola Piovani e Carlo Verdone, fino ai colleghi d’oltreoceano, come Clint Eastwood, Hans Zimmer, Oliver Stone, Quentin Tarantino e Bruce Springsteen. Ma tantissime altre sono le figure note che hanno voluto spendere almeno una parola per provare a descrivere un uomo divenuto nel momento stesso della sua dipartita una leggenda. Un film che sta già riscuotendo oltre che a ottimi consensi da parte del pubblico, anche diversi premi, come il Nastro d’Argento per il miglior documentario. “Ho lavorato venticinque anni con Ennio Morricone. Ho fatto con lui quasi tutti i miei film, per non contare i documentari, gli spot pubblicitari e i progetti che abbiamo cercato di mettere in piedi senza riuscirci. – ha dichiarato lo stesso Tornatore in una recente intervista – Durante tutto questo tempo il nostro rapporto di amicizia si è consolidato sempre di più. Così, film dopo film, man mano che la mia conoscenza del suo carattere di uomo e di artista si faceva più profonda, mi sono sempre chiesto che tipo di documentario avrei potuto fare su di lui. E oggi si è avverato il mio sogno. Ho voluto realizzare Ennio per far conoscere la storia di Morricone al pubblico di tutto il mondo che ama le sue musiche. Non si è trattato solo di farmi raccontare da lui stesso la sua vita e il suo magico rapporto con la musica, ma anche di cercare negli archivi di mezzo mondo interviste di repertorio e altre immagini relative alle innumerevoli collaborazioni svolte in passato da Morricone con i cineasti più importanti della sua carriera. – prosegue ancora nell’intervista rilasciata dopo la vittoria del nastro d’argento – Ho strutturato Ennio come uno spettacolo che attraverso gli spezzoni dei film da lui musicati, le immagini di repertorio, i concerti, possa fare entrare lo spettatore nella formidabile parabola esistenziale ed artistica di uno dei musicisti più amati del ‘900. E poi mi sono soffermato sul ‘mio’ Ennio Morricone, raccontando anche il metodo molto speciale con cui abbiamo affrontato il nostro lavoro dai tempi di Nuovo Cinema Paradiso sino all’ultimo La corrispondenza, l’argomento preferito dai giornalisti in ogni intervista”. Tornatore fin da giovane manifesta una forte attrazione per la recitazione e la regia. A soli sedici anni riesce a mettere in scena a teatro opere di maestri come Luigi Pirandello e Eduardo De Filippo. Dopo gli inizi a teatro si accosta in seguito al mondo della settima arte attraverso alcune esperienze documentaristiche e televisive: in particolare il documentario (in superotto) Il carretto. Immagini di un’antica cultura (1979). Nel 1979 è eletto consigliere comunale a Bagheria con il P.C.I. Il suo esordio avviene sulla Rai il 5 marzo 1981, con il documentario Ritratto di un rapinatore. Nel 1984 collabora con Giuseppe Ferrara per Cento giorni a Palermo, del quale è produttore, oltre che co-sceneggiatore e regista della seconda unità. Due anni dopo esordisce come regista sul grande schermo con Il camorrista, tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Marrazzo e incentrato sulla storia del noto boss della camorra Raffaele Cutolo (nel film chiamato ‘O Professore ‘e Vesuviano). Il film riceve una buona accoglienza sia da parte del pubblico sia dalla critica e Tornatore vince il Nastro d’argento al miglior regista esordiente. L’incontro con il produttore Franco Cristaldi porta alla genesi di Nuovo Cinema Paradiso, pellicola che riscuote successo in tutto il mondo, donando notorietà internazionale al regista, e che vede l’inizio di una prolifica collaborazione con il compositore Ennio Morricone. Dopo alcuni imprevisti, tra i quali vari tagli e la proiezione bloccata dopo il primo fine settimana in tutte le sale italiane, il film si aggiudica il gran premio della giuria al Festival di Cannes e l’Oscar al miglior film straniero. Nel 1989 gli viene conferito il Premio Flaiano per la sceneggiatura per il lavoro svolto su Il camorrista e Nuovo Cinema Paradiso.